giovedì 25 aprile 2024

Il Bene contro il Male nel cinema moderno di fantascienza: Psiche vs Techne


La lotta fra il Bene e il Male è un tema comune a tutte le manifestazioni artistiche di ogni genere e di ogni epoca. Credo sia interessante valutare come esso viene affrontato nell’ambito di quattro saghe cinematografiche di fantascienza uscite nell’arco degli ultimi 50 anni: Guerre stellari (1977), Dune (1984), Terminator (1984), Matrix (1999).

Il tema comune delle quattro saghe è la minaccia di una distruzione dell’Umanità, o di un suo totale asservimento ad un regime totalitario, ad opera di esseri umani (Guerre stellari, Dune) o macchine (Terminator, Matrix). In tutti i quattro casi citati la difesa dell'Umanità è affidata ad un Eletto le cui caratteristiche sono costanti: si tratta invariabilmente di un giovane maschio (rispettivamente Luke Skywalker, Paul Atreides, John Connor, Thomas Anderson) del tutto ignaro di essere predestinato a svolgere un ruolo salvifico per l’Umanità e che addirittura fatica ad accettarlo sia perché non vuole convincersi di essere l’Eletto sia poiché teme di non essere all’altezza di questo compito. E per convincere questo giovane del suo destino ed allenarlo al compimento della sua missione è sempre presente la figura del Mentore (rispettivamente Yoda, Duncan Idaho, il robot della serie T, Morpheus).  

Questi Eletti hanno tutti evidenti caratteri trascendenti, essi sono infatti dotati di caratteristiche che, opportunamente sviluppate, li rendono superiori agli esseri umani. Ad esempio, Luke Skywalker, come tutti i cavalieri Jedi, è dotato della Forza, una caratteristica che va sì perfezionata con un adeguato allenamento ma che non si può acquisire, essendo necessaria per possederla una misteriosa predisposizione. Paul Atreides riesce a non morire dopo aver bevuto l’Acqua della Vita, contrariamente a tutti i maschi che compivano questo tentativo. Dopo questa impresa egli acquisisce la capacità di vedere il futuro, caratteristica fino ad allora esclusivo appannaggio delle Madri Reverende Bene Gesserit. Thomas Anderson può essere definito addirittura una figura cristologica poiché alla fine del terzo episodio di Matrix muore per salvare il genere umano, per poi resuscitare nel quarto. Sembra quindi che la presenza di una figura trascendente che riporti all’Età dell’Oro di una Umanità quasi divina sia necessaria per opporsi al Male che regolarmente utilizza tecnologie belliche raffinate. E questo stato di quasi-divinità degli Eletti  è ulteriormente sottolineato da un evidente richiamo alla religione: proprio come avviene nelle tre religioni monoteistiche tutti gli Eletti sono infatti maschi. 

Si potrebbe dire, parafrasando il titolo del libro di Umberto Galimberti, che nella lotta eterna fra il Bene e il Male, la nostra società, che il cinema rispecchia, sente lesigenza di fare appello alla sua componente spirituale (Psiche) per far fronte  al potenziale pericolo rappresentato dalla componente materiale (Techne). Va però aggiunto che la necessità di un Eletto che risolva i problemi probabilmente non è un buon segno. Da un lato infatti è espressione di una società i cui componenti non hanno sufficienti risorse per affrontare le difficoltà con le proprie forze e dall'altro, attraverso il culto della personalità e dell'"Uno solo al comando", può in linea di principio aprire la strada al totalitarismo. 

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