sabato 30 luglio 2016

"Apartment Houses, East River", Edward Hopper


Parliamo oggi di questo quadro, dipinto nel 1930 da Edward Hopper (Nyack NY 1882; New York NY 1967).
"Apartment Houses, East River", 1930

Per interpretare questa immagine è bene partire dagli stilemi che ricorrono nelle opere di Hopper: la solitudine dell’individuo, l’attesa di qualcosa che deve avvenire e che l’immagine non permette di individuare, paesaggi del New England con il vento che squassa alberi e barche,
 
"Morning Sun", 1952

"Ground Swell", 1939
                       
e case. Gli edifici che Hopper abitualmente ritrae sono case piccole, talora monofamiliari, come la famosa "House by the Railroad" che ha ispirato Hitchcock per “Psycho”, altre volte condomini bassi in mattoni rossi che richiamano la provincia americana dell’epoca.


"House by the Railroad", 1925

"Early Sunday Morning", 1930
“Apartment Houses, East River” è quindi un quadro atipico nella produzione di Hopper, forse l’unico in cui vengono ritratti edifici residenziali di grandi dimensioni. Possiamo immaginare che l'occhio di Hopper si trovi nel Queens, probabilmente in Astoria, all’altezza dell’estremo sud della Roosevelt Island (detta allora Welfare Island), come suggerito dalla vegetazione del parco che si frappone fra il pittore e gli edifici, che quindi si trovano orientativamente fra la 46° e la 53° strada.
Un primo aspetto che colpisce l’osservatore è il netto contrasto fra la metà superiore del quadro con le case piuttosto cupe e tristi, e la metà inferiore con la natura rappresentata dalla vegetazione rigogliosa del “South Point Park” e dall’acqua dell’East River, come se Hopper volesse trasmetterci la nostalgia per un ambiente naturale ed incontaminato. Questa nostalgia che caratterizza anche altre opere di Hopper, come ad esempio "Gas",  è un tema che comunque ricorre nella produzione artistica nordamericana anche letteraria, fin dalle opere di Henry David Thoreau.
"Gas", 1940

Questo sentimento è facilmente comprensibile per una nazione come il Nord America che si è sviluppata in tempi brevissimi attraverso una modificazione massiva di aree selvagge di proporzioni enormi. Si potrebbe quindi ricavare da questo quadro una sensazione di perdita, perdita della bellezza e dell'innocenza della natura a causa della modernizzazione. Hopper però contempera questa tristezza con la luce dell’alba, con il sole che inizia ad indorare i tetti ed il cielo che assume un colore rosa, verosimile preludio di una bella giornata, come se volesse dirci che la vita (il giorno che sta per iniziare) forse non è così triste e deprimente come potrebbe sembrare.
E poi le finestre, questi buchi neri che punteggiano ordinatamente la facciata degli edifici, che sappiamo essere residenziali dal titolo del quadro. Queste piccole finestre rappresentano un altro aspetto atipico di questa opera: mentre in genere Hopper ci mostra immagini di soggetti, spesso di sesso femminile, chiusi in una stanza che guardano fuori dalla finestra qualcosa che non ci è dato vedere e che forse loro stessi non vedono, ma forse immaginano o si attendono, in questo caso siamo noi che idealmente guardiamo attraverso queste piccole finestre, sforzandoci di scrutare con l'occhio della mente gli eventi della vita di tutti i giorni della gente comune che vi abita. Si tratta in effetti di un’altra versione del voyeurismo che caratterizza molte opere di Hopper. 
Anche volendolo considerare un quadro atipico nella produzione di Hopper, "Apartment Houses, East River" rientra quindi a pieno merito nell'ambito degli stilemi di cui abbiamo detto all'inizio.

Nessun commento:

Posta un commento