venerdì 26 settembre 2025

"Highest 2 Lowest”, Spike Lee (2025)

David King (Denzel Washington) è un produttore musicale newyorkese di grande successo; peraltro, alcune sue recenti scelte finanziarie rischiano di mettere in pericolo l’impero economico che ha costruito dal nulla, provenendo dai ghetti del Bronx. A queste difficoltà si aggiunge il rapimento del figlio Trey (Aubrey Joseph) per il quale viene chiesto un riscatto molto sostanzioso; ma i rapitori hanno preso per errore un amico di Trey, Kyle (Elijah Wright), figlio a sua volta di uno strettissimo collaboratore ed amico di David, Paul Cristopher (Jeffrey Wright). E qui nasce il problema su cui fa principalmente perno il film: deve David pagare per il figlio dell’amico rischiando il disastro economico poiché i suoi creditori esigono il rientro di una cifra molto elevata entro due sole settimane? O può rifiutarsi di pagare mettendo a rischio la vita del figlio di un caro amico e rischiando anche di essere crocifisso sui social con conseguenze potenzialmente disastrose per il suo lavoro?
Indubbiamente Spike Lee ha seguito nella sua carriera una traiettoria di cui questo film rappresenta un nuovo punto, dalle prime opere come “Fai la cosa giusta” (1989) caratterizzate da una visione del mondo in cui esistono solo il bianco e il nero (sia metaforicamente che letteralmente) ad una visione ironica se non addirittura umoristica del problema razziale, come in “Blackkklansman” (2018) per approdare a questo film in cui il suo interesse segue una traccia che si distacca da quelle abituali su razzismo, droga, violenza. 
Tornando alla trama, per quanto riguarda il dilemma etico se pagare o non pagare il riscatto per Kyle, David lo risolve seguendo il cuore, e quindi pagando, dopodiché, in perfetto American style, armi in pugno e lasciata da parte la polizia (che peraltro ignora la traccia da lui proposta) va a caccia del rapitore insieme all’amico Paul. La caccia si risolve positivamente ed il rapitore risulta essere un giovane rapper, in arte Yung Felon (Rakim Atelaston Mayers), arrabbiato per non essere mai riuscito a raggiungere David e proporgli le sue creazioni musicali. Da qui il titolo del film: David è al più alto (highest) gradino della scala nel mondo della musica, mentre Felon è al più basso (lowest).
Ed eccoci alle conclusioni: 1) Il rapitore finisce in galera, ma lo vediamo osannato da una folla di  giovani all’ingresso in tribunale, da cui si ricava che grande è la confusione sotto il cielo (Mao Tse Tung) per quanto riguarda i valori morali, 2) David decide di ripartire con una nuova etichetta musicale ed ingaggia allo scopo una cantante amica di Trey, da cui si ricava che se sei amico della persona giusta entri nello show business, se non conosci nessuno rimani invece in cantina, se ti va bene, o in galera, come il rapitore, se ti va male. Emerge quindi con chiarezza il netto divario che Spike Lee evidenzia fra chi può e chi non può (il tutto indipendentemente dal colore della pelle), dimostrandoci come in un apparente happy ending si nasconda fra le righe molta amarezza.
 

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