"L'Ufficiale e la Spia", Roman Polanski (2019)
Ma non di solo antisemitismo ci parla Polanski, egli affronta anche il tema del potere, in questo caso militare, un potere che non esita di fronte a nulla pur di salvaguardare quello che viene ripetutamente definito "interesse della patria", mentre non si tratta d'altro che di interessi personali. E tutto viene compiuto con assoluto sprezzo, del quale è metafora la sigaretta schiacciata con forza nel portacenere dal generale Boisdeffre (Didier Sandre) su cui il regista opera uno zoom significativo, per la sorte dei singoli individui che si tratti di Dreyfus condannato alla carcerazione su un'isola semideserta nel Pacifico, della sua famiglia, del suo avvocato assassinato da un sicario o dello stesso Picquart, incarcerato ingiustamente per un anno. Il tema non è nuovo, pensiamo ad esempio al memorabile "Orizzonti di Gloria" di Stanley Kubrick (1957), e non riguarda solo la sfera militare. Ce lo ricorda William Shakespeare nella sua commedia del 1623 "Misura per Misura" quando fa dire ad Isabella "Oh, è eccellente avere la forza di un gigante ma è da tiranni farne uso come un gigante". Edward Norton utilizza questo straordinario aforisma come introduzione del suo "Motherless Brooklin" (2019), film dedicato appunto allo strapotere economico-politico ed in particolare a come il singolo, pur se affetto da handicap, possa combatterne efficacemente gli eccessi.
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