martedì 28 febbraio 2017

La La Land, Manchester by the sea, Moonlight: tre film diversi ma con qualcosa in comune


Il filo conduttore che lega questi tre film, trionfatori agli Oscar 2017  (nel titolo in ordine alfabetico) è il modo in cui gli eventi modificano la vita degli individui, plasmandone il futuro. A questo proposito è opportuno preliminarmente ricordare la differenza, non più esistente nel linguaggio comune ma di rilievo sul piano filosofico, fra Fato e Destino. Mentre infatti il primo è predefinito e immodificabile (dal greco antico femì: dire, parlare) perché dettato dalle divinità, il Destino (dalla radice latina sto, da cui derivano molti termini fra cui in particolare stabilire e, per estensione, decidere) è invece modificabile dall'individuo.

In La La Land Mia (Emma Stone) e Sebastian (Ryan Gosling) devono prendere una difficile decisione che influenzerà in modo importante lo svolgimento delle loro vite: seguire le esigenze degli affetti o quelle della carriera. La scelta cade sulla carriera e il regista Damien Chazelle ci mostra nel finale sia come si è svolta la vita dei protagonisti che come essa sarebbe stata se la scelta fosse stata diversa, sottolineando la netta differenza fra La La Land e i classici musical nei quali l'happy ending era la regola. Mia e Sebastian hanno quindi agito di loro volontà per cambiare il corso della loro vita, modificando il loro destino. Hanno scelto bene o hanno scelto male? La risposta a questa domanda è lasciata allo spettatore poiché dipende in gran parte dalla visione del mondo del singolo individuo. E' comunque suggestivo, trattandosi di un film nordamericano, pensare che questa scelta sia stata dettata dall'etica protestante che impone all'individuo di assecondare le proprie capacità innate per non contrastare la volontà di Dio, senza riguardo per le proprie personali esigenze.  

In Moonlight l'esistenza di Chiron (Alex Hibbert, Ashton Sanders,Trevante Rhodes nelle tre fasi della sua vita) è invece ampiamente condizionato dal Fato, cioè dall'essere nato in un quartiere degradato di Miami, dall'essere diverso dai suoi coetanei e quindi sottoposto a un feroce bullismo, dall'avere come madre una tossico-dipendente e come figura di riferimento uno spacciatore di droga. Chiron non agisce in alcun modo per modificare la sua vita, lascia passivamente che essa venga plasmata dagli eventi e diviene infatti da adulto uno spacciatore, copia conforme del suo mentore. Non possiamo ovviamente sapere cosa sarebbe successo se Chiron invece di lasciarsi andare agli eventi avesse lottato per modificarne gli effetti, forse il Fato avrebbe comunque trionfato o forse il Destino di Chiron sarebbe stato diverso. Le cose nel film dovevano comunque pragmaticamente andare così, per soddisfare le esigenze di denuncia sociale dell'opera. 

Cosa dire di Lee (Casey Affleck), protagonista di Manchester by the sea? Nel corso  del film abbiamo modo di identificare gradualmente, grazie ad una serie di flashback, il demone che lo ossessiona e che lo ha mutato da marito, padre e zio affettuoso e allegro in un individuo solitario e introverso, incapace di assumersi responsabilità (una sua frase frequente nel rapporto con il suo prossimo è "deve decidere lei"), caratterizzato da esplosioni di violenza immotivata al limite della psicopatologia. Lee ha tragicamente modificato la sua vita attraverso una banalissima omissione, peraltro da lui non voluta ma legata ad uno stato di euforia indotta da alcol e droghe. Nel suo caso è difficile parlare di Fato o di Destino, vista la involontarietà del suo errore, anche se correlato alla assunzione volontaria di sostanze. D'altro canto, nella seconda parte del film il regista Kenneth Lonergan ci mostra la lenta e difficile risalita di Lee lungo una china, irta di difficoltà apparentemente insuperabili, ma infine coronata da un compromesso, una volta tanto deciso da Lee, che gli permetterà di modificare il destino e condurre un'esistenza diversa e migliore.

Se in conclusione lo scorrere della vita e gli eventi che la modificano è un motivo comune alla maggioranza delle opere di cinema, teatro e letteratura, quello che caratterizza le singole opere è il come ciò avviene, come i singoli individui si destreggiano per cambiare o subiscono passivamente ciò che la vita ha in serbo per loro.